martedì 13 dicembre 2016

FELICITA' IMPERFETTA


Sul treno in partenza dalla stazione, il mio viso riflesso sul vetro cambio espressione.
Nelle orecchie “Walking on the moon”, strofino le mani per farle scaldare.
Un bambino mi siede davanti, si guarda le scarpe incrocio di sguardi.
Le luci brillano sulla strada, pulisco il vetro la mano è bagnata. L ‘orologio in ritardo di quattro minuti, metto in fila i ricordi che passano muti.
Nel treno avverto una presenza superiore, mi mordo nervosa il labbro inferiore. Alzo gli occhi ti cerco laggiù, dal finestrino la felicità imperfetta si dissolve nel blu. Il paesaggio sembra un dipinto di Van Gogh, gli amori imperfetti non si fermano più. Sposto i capelli portandoli su, sento un profumo che non mi piace è Light Blu. Un aereo lascia un segno bianco nel cielo, il vetro si appanna faccio un disegno. Scendo, mi guardi e ti volti; poi sali e nel blu ti dissolvi.
E.R.

E NON C'E' NIENTE DA CAMBIARE


Guardarti è come guardare un tramonto
perfetto in ogni sfumatura di colore.
Guardarti è come fissare un orologio
fermo nell’attimo perfetto
dell’ora migliore.
E.R.

martedì 22 novembre 2016

Olio di Palma


Dopo le numerose battaglie mediatiche, chiariamo; l’olio di palma e’ stato ufficialmente assolto come “non colpevole” dalla conferenza scientifica tenutasi a ‘Food Mood’, la business area organizzata, nell’ambito di ‘Terra Madre Salone del Gusto’, dalla Camera di Commercio di Torino e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Dario Bressanini, docente di chimica all’Università di studi dell’Insubria ha sostenuto: “Va molto di moda creare un solo alimento colpevole ed esaltare ‘supercibi’ che fanno bene, ma gli allarmismi ed i facili entusiasmi hanno poco senso, anzi sono controproducenti. L’unica strada da seguire per la salute è la dieta variata senza eccessi. Ed è molto meglio che le industrie alimentari mettano in etichetta cosa c’è piuttosto che apporre scritte su cosa non c’è nei prodotti”. Nel caso dell’olio di palma, “c’è stata una campagna soprattutto mediatica senza riscontri scientifici- ha proseguito Bressanini – ma ha poco senso additare un elemento complesso come qualsiasi grasso alimentare dandogli la colpa di causare patologie, quando se le stesse molecole sono contenute in altri oli. Per certe applicazioni i sostituti suggeriti al posto dell’olio di palma sono cento volte peggio. E l’olio di palma ha anche dei vantaggi come, ad esempio – ha proseguito Bressanini – la resistenza all’ossidazione. Certi grassi insaturi che vanno tanto di moda, invece, come olio di mais o girasole, sono a rischio di processi di ossidazione che possono formare sostanze tutt’altro che benefiche per l’organismo umano”. Anche Elena Fattore, Ricercatrice del dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano afferma: “Gli studi più recenti sembrano confermare la pericolosità degli acidi grassi trans. Dato questo contesto è evidente che la campagna denigratoria sull’olio di palma, basata fondamentalmente sul fatto che questo olio contiene una percentuale maggiore di acidi grassi saturi rispetto ad altri oli vegetali non ha alcun riscontro nell’evidenza scientifica. Anzi bisognerebbe considerare il fatto che, l’utilizzo di questo olio al posto degli acidi grassi trans, ha portato ad un miglioramento in termini di salute”.
E. R.

lunedì 21 novembre 2016

CAMBIA MENTI


Vento di cambiamenti
In a time lapse
Nel percorso interiore della mia solitudine
Every single one of them come for a reason
La tempesta mi sta portando via l'anima
But the sun will shine again
La mia porta interiore si aprirà ancora
E.R.

martedì 15 novembre 2016

DEDICATA A


° Chi segue le mode ° Chi parla senza fare ° Chi non ha coraggio ° Chi promette e non mantiene ° Chi ci ignora ° Chi non agisce ° Chi non ha valori ° Chi cerca la fama sui social °  Chi crede di sapere tutto ° Chi non sa fare politica ° Chi è marcio ° Chi è corrotto ° Chi è selfie dipendente ° Chi è bugiardo ° Chi pensa solo ai soldi ° Chi è crudele ° Chi è ignorante ° Chi è finto moralista ° Chi è uomo senza testicoli ° Chi non ha lavoro ° Chi è in guerra ° Chi non ha una casa ° Chi è malato ° Chi subisce ° Chi soffre ° Chi non è ancora nato ° Chi mi sono dimenticata ° 
E.R.

venerdì 11 novembre 2016

FILO ROSSO DEL DESTINO


Adesso che ti ho perso, ora che non sei più qui.
Sento forte, la tua presenza nella tua assenza.
Ti sento accanto anche quando te ne vai.
Più ti perdo e più non riesco a perderti.
Ti porto con me, ovunque tu sia.
E.R.

mercoledì 9 novembre 2016

SCACCO MATTO

La politica è una partita a scacchi tra potenti e noi pedine siamo sacrificate a interessi che ci si ritorcono contro.


FiveThirtyEight: Clinton 71,6%, Trump 28,4%
New York Yimes/Upshot: 84%
Huffington Post: Clinton 98%
Predictwise (che usa i prediction markets): Clinton 88%;
Princeton: Clinton 99%
electionbettingodds.com (scommesse): Clinton 79,5%.
Questo è quanto dichiarato da il “Panorama” in data 08/11. Non è l’unica testata giornalistica ad aver se così si può dire sbagliato il sondaggio di previsione delle elezioni americane. Dov’è il Trump bug che ha portato all’errore decine di opinionisti, analisti, giornalisti, addetti ai lavori? Portiamo l’analisi su due piani. 1) emotivo, antropologico. Nei sondaggi in molti, soprattutto tra i bianchi (in particolare quelli dell’upper class: hanno votato per Trump il 54% di loro e il 45% delle donne che hanno fatto il college: dato clamoroso per una candidata donna) e ispanici hanno mentito, dichiarando che non avrebbero votato per lui – da qui il basso indice di popolarità del miliardario – perché considerato più socialmente e politicamente accettabile come comportamento. Per poi però, nel segreto dell’urna, votare “l’impresentabile”. Potrebbero essere loro il bacino nascosto unito alla mobilitazione di massa dei bianchi non laureati che hanno votato in percentuali bulgare (basta vedere come le contee rurali hanno sostenuto Trump, con un elettorato maschile molto consistente, più del 70% – e più del 60% tra le donne con bassa scolarità – mentre nelle regioni più multietniche la Clinton si è comunque difesa, anche se con valori minimi rispetto al previsto). Di contro l’elettorato a sinistra che a queste stesse interrogazioni conoscitive dichiarava che avrebbe votato la candidata democratica, magari turandosi il naso, ha finito per delusione “interna” per andare nell’urna e dare un voto di protesta o, in maggioranza, evitare proprio di recarsi al seggio. 2) un partito di centrosinistra che si rivela troppo moderato e legato all’establishment, fin dalle primarie e preferisce una presidente Hillary Clinton figlia di un ceto politico legato a lobby e poteri forti. Reagisce così con una forte astensione alle presidenziali, probabilmente consistente tra i bianchi, limitata ma visibile tra i neri, piuttosto sconcertante tra le donne (solo il 51% delle donne l’ha votata, nonostante il sostegno di Obama: Barack e soprattutto Michelle). Un voto opportunista, cinico, persino irresponsabile; con gli ispanici che, nonostante le offese e le minacce di Trump nei loro confronti lo hanno preferito perchè gli assicura un argine verso quei clandestini che minaccerebbero loro, ormai regolari. Da aggiungere c’è l’empatia emotiva e politica legata al sogno americano e al mito della grande democrazia statunitense. Gli americani in lei non hanno visto il Kennedy che molti avevano visto in Obama, da aggiungere a ciò il passato oscuro e la poca simpatia per Bill hanno fatto il resto. Per finire lo show business di demonizzazione ai danni di The Donald, con il clima “fine del mondo” che hanno creato, hanno probabilmente contribuito a spingere gli indecisi verso un voto di lotta e di governo nei confronti del “peggior candidato della storia”.
La sola giornalista ad averlo annunciato è Giulia Cerino che ieri, a Radio Sonica, in controtendenza rispetto a tutti, ha profetizzato la vittoria di The Donald. In altro modo anche gli abitanti gialli di Springfield lo avevano previsto, con Lisa Simpson che subentrava a Trump per porre rimedio ai suoi enormi danni; non da meno gli autori di “Ritorno al futuro” con molte delle loro straordinarie invenzioni che si sono effettivamente realizzate.
E.R.

SENZA TRUCCO SEI PIU' BELLA




Sei come sei.
Semplicemente.
Sinceramente.
E.R.

Io sono stanca di cercare di essere normale

I’ve been searching city streets
Trying to find the missing piece like you said
And I say child don’t need to cry
There’s not a single thing that’s wrong with my mind
Yeah, I’m tired of tryna be normal
I’m always over thinking
Driving myself crazy
So what if I’m f*cking crazy
And I don’t need your quick fix
I don’t want your prescriptions
Just cause you say I’m crazy
So what if I’m f*cking crazy
Yeah I’m gonna show you

Bebe Rexha "I'm gonna show you crazy"

lunedì 7 novembre 2016

Panino al prosciutto

Il modo migliore per conoscere uno scrittore è attraverso i suoi libri.

" La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità. "
Chi era davvero Bukowski? Un maledetto. Un bastardo. Uno sporcaccione, ubriacone e puttaniere.
" Se succede qualcosa di brutto / si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello / si beve per festeggiare;
e se non succede niente / si beve per far succedere qualcosa. "
Trasgressivo al limite della pornografia. Ci provava con tutte quelle che gli capitano a tiro e diventava un avventuriero seriale. In fondo, però, era un duro dal cuore tenero: per quanto potesse manifestare un approccio spregiudicato, si innamorava e soffriva come tutti gli uomini. Sentimentale, a modo suo.
"Su questa terra / alcuni di noi scopano più di quanto / si muoia / ma i più di noi muoiono / meglio di quanto si scopi,
e moriamo a pezzo a pezzo anche – / nei parchi / mangiando gelato, o / in igloo / di demenza, / o su pagliericci / o sopra amori / sbarcati / o / o."
Un fascista? Quando lo intervistò l’americanista Fernanda Pivano, lui spiegò come tra i suoi lettori ci fossero molti fascisti. Lei inorridì e lo esortò a smentirsi, a prendere le distanze. Bukowski quasi si irritò cercando di spiegarle che anche gli scrittori che ha amato di più, Luois Ferdinand Céline, Knut Hamsun ed Ezra Pound, avevano la vocazione ad andare nella direzione opposta a quella della massa. Bukowski apprezzava gli scrittori che avevano avuto il coraggio di mettersi controcorrente, pagando il più delle volte un prezzo altissimo senza mai rinunciare alla loro dignità. Amava prendere in giro i conformisti e radical chic. Viveva di scrittura e scriveva vivendo. Era autoironico. Diceva "Gli scrittori sono dei poveri idioti. È per questo che scrivono". Era un timido dalla scorza dura, chiuso nel suo guscio. Indossava una maschera per difendersi dagli altri, da coloro che capitavano a casa sua nel cuore della notte e pretendevano di ubriacarsi insieme a lui, proprio come nei suoi libri. Quando scriveva però la sua maschera cadeva. Aveva più familiarità con scrittori dichiaratamente di destra che con i colleghi della Beat generation. E' lo stesso Lawrence Ferlinghetti a pubblicare per la prima volta le Storie di ordinaria follia e a ospitarlo a San Francisco nel famoso reading del 1972. Se Bukowski avesse voluto cavalcare quest'onda, probabilmente sarebbe diventato famoso molto prima e si sarebbe affermato negli Stati Uniti senza essere costretto a una gavetta interminabile. Ma lui, piuttosto che coltivare i rapporti con i ben più celebri colleghi, non rinunciava alla tentazione di irriderli per l'omosessualità di alcuni di loro e di criticarli per scelte politiche che non condivideva affatto.
" Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. " 
Era un solitario, uno che non voleva far parte di alcun tipo di gruppo o di chiesa. Rideva degli scrittori che partecipavano alle feste del partito comunista e non aveva alcuna considerazione per i sessantottini. In tanti racconti e poesie prendeva in giro le cosiddette “anime belle”. Alle protest songs di Bob Dylan e Joan Baez preferiva la musica classica.  Detestava il buonismo e ogni forma di mobilitazione democratica, le associazioni benefiche e tutti quelli che si mettono a capo delle proteste con la pretesa di cambiare il mondo. A lui di cambiare il mondo non fregava assolutamente nulla. Lui voleva cambiare solo il suo mondo, tanto che quando riuscì ad affermarsi, prima in Europa e molto più tardi nel nuovo continente, non ebbe grandi scrupoli nell’adattarsi a una vita di normalità, anzi per lui diventò quasi una conquista. Il successo per lui era solamente il participio passato del verbo succedere.
" Vivi in una città tutta la vita, e arrivi a conoscere ogni puttana all'angolo e metà di loro le hai già scopate. Hai il menabò, la struttura, dell'intera zona. Hai una foto di dove sei... Essendo cresciuto a Los Angeles, ho sempre avuto il sentimento geografico e spirituale di essere qui. Ho avuto il tempo di conoscere questa città. Non vedo altro posto che L.A. "
Faceva a pugni nei vicoli con il barista Thomas McGilligan a Philadelphia nel 1946. È quello descritto nelle interviste di Vinicio Capossela registrate in un pub con le luci basse. È il Bukowsky di un pub di Milano gestito da gente che in lui vedeva un vero personaggio di culto pur sbagliando qualcosa nel nome sull’insegna.
“Tutti dicono che sono un bastardo."
È lui stesso che ha fatto di tutto per alimentare la fama del bastardo: una maschera che aveva indossato fin da ragazzino per meri motivi di sopravvivenza. Una maschera che gli è rimasta incollata fino a diventare una seconda pelle, una maschera che può mordere o sorridere.
E.R.

CACAO AMARO

Immaginarti non è abbastanza.
Tu continui a fare finta di non saperlo.
Ti vorrei sentire anche se non è Natale
Ma tu continui a fare finta di non saperlo.
Sei sopra ogni cosa la tentazione.
E tu continui a fare finta di non saperlo.
Sei il cioccolato che non posso mangiare.
Si, continua a fare finta di non saperlo.
Da te io mi devo salvare.
Ora non fare finta di non saperlo.
L'amore non è amore se ti fa aspettare.
Non continuare a fare finta di non saperlo.
E.R.

venerdì 4 novembre 2016

VOGLIA DI ESISTERE

Andiamoci a prendere questa giornata,
ricordiamoci che anche oggi ci è concesso di vivere.
Anche oggi possiamo esistere, non voglio desistere.
Ho voglia di esistere.
E. R.

giovedì 3 novembre 2016

SEGNI SULLA PELLE

Segni che ti segnano...

Segni che ti inseguono...

Segni che ti insegnano...

E. R.

Belli e dannati


"La maggior parte delle persone mi conosce, ma non sanno la mia storia. All'età di 3 anni, ho visto mio padre andarsene di casa. Ho frequentato quattro diverse scuole superiori e lottato contro la  dislessia, rendendo la mia formazione più impegnativa di quello che è per la maggior parte delle persone. Alla fine ho lasciato il liceo senza guadagnare un diploma. All'età di 23 anni, il mio più caro amico River Phoenix è morto di overdose. Nel 1998, ho incontrato Jennifer Syme. Ci siamo innamorati e nel 1999, Jennifer era incinta di nostra figlia. Purtroppo , dopo otto mesi, il nostro bambino è nato morto. Siamo stati devastati dalla sua morte, e alla fine è finito il nostro rapporto. 18 mesi più tardi, Jennifer è morta in un incidente d'auto. Da allora ho evitato grandi relazioni e di avere dei figli. Mia sorella più giovane aveva leucemia . Oggi è guarita, e ho donato il 70% dei miei guadagni dal film Matrix agli ospedali che trattano la leucemia. Io sono una delle poche star di Hollywood senza una villa. Non ho guardie del corpo e non indosso vestiti eleganti... e anche se io valgo 100 milioni di dollari viaggio con la metropolitana e mi piace! Così, alla fine, credo che possiamo essere tutti abbastanza bene d'accordo che anche di fronte alla tragedia, una persona stellare può prosperare. Non importa quello che sta succedendo nella vostra vita, si può superare! La vita vale la pena di essere vissuta."
Keanu Reeves


mercoledì 2 novembre 2016

2 Novembre 1975

“Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.
Ognuno oggi ha il potere che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi.
I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: “un genocidio delle culture viventi”.
Sono caduti dei valori e sono stati sostituiti con altri valori sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro modello umano.
Il regime, è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.
E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie di incubo in cui abbiam visto l’italia intorno a noi distruggersi, sparire e adesso risvegliandoci forse da quest’incubo e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non c’è più niente da fare.
L’uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell’uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse più principalmente l’uomo è narciso, ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli obblighi della società.
Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così l’uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno completamente perdute.”
GIORNALISMO LIBERO
Pier Paolo Pasolini

ANKH


L'odore della pasta fissan che si attacca alle pareti.
La tua testa sudata sul mio seno.
Il profumo delicato della tua pelle.
I tuoi occhi fermi e sinceri.
Il piede in bocca.
Magia.
Vita.

E.R.

venerdì 28 ottobre 2016

Generazione di Neet e Sneet

Dal 2007 al 2015 la disoccupazione giovanile in Italia è aumentata di 17,4 punti percentuali, passando dal 21,4% (ultimo trimestre 2007) al 38,8% (ultimo trimestre 2015). Nello stesso periodo di tempo la categoria dei Neet, i giovani non occupati che non frequentano né scuole né corsi di formazione, è inoltre cresciuta di 7,4 punti percentuali (passando dal 19,5% al 26,9%). Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, su elaborazione di dati Ocse. Sono dati ben lontani dalla generazione di fenomeni di cui cantavano gli Stadio; l'apaticità non coinvolge soltanto la sfera professionale ma anche quella privata, mi riferisco ai nuovi single: nè fidanzati, nè a caccia, nè in flirt. Gli italiani soli sono quasi 8 milioni e sono aumentati del 41% rispetto a 10 anni fa; tra loro ci sono anche gli Sneet quelli che non scelgono nemmeno di cercare una nuova relazione. Il loro motto è << meglio single che cornuti >>, sono affetti dalla sindrome dell'autosufficienza, del perfezionismo e dell'autocontrollo. Più stai bene solo, più l'altro diventa una seccatura. Preferiscono non trovare i vestiti del partner nel loro ordinatissimo salotto. Ma sono davvero felici? Chiuderci in noi stessi può portare a volere troppo da noi stessi; troppa indipendenza, senza chiedere mai e questo di conseguenza ci porta a pretendere troppo da chiunque. Ci allontaniamo perchè siamo vulnerabili? Non aver bisogno dell'altro è la famosa <<maschera>> che ci costruiamo per essere forti e non essere feriti. Uscire dall'individualismo spaventa, ma l'amore riguarda tutti; chi l'amore l'ha perso, chi non l'ha mai trovato. Tu aggiungi qualcosa all'altro e lui aggiunge qualcosa a te senza rinunciare a qualcosa per diventare qualcosa di forte in due.
                                                                                                                                               E.R.

giovedì 27 ottobre 2016

La terra trema


Non è solo la terra a tremare, dopo le tre forti scosse tra Umbria e Lazio. Anche nelle zone già colpite dal sisma del 24 agosto. Alle 19,11 la prima scossa, di magnitudo 5.4 della scala Richter, a 9 chilometri di profondità, con epicentro nella provincia di Macerata, tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita (dove sono crollate alcune case), e Preci. La terra ha tremato a lungo anche a Roma, L'Aquila, Perugia, e Terni. Ed è stata avvertita in Friuli, in Veneto e perfino in Austria. Crollano le case, i risparmi di una vita, tremano le gambe per la paura e la serena quotidianità è smarrita. La terra sembra chieda attenzione, più amore, rispetto e forse sta facendo sentire quel bisogno di tornare alle origini. Il terremoto ci porta via i nostri beni materiali, ma non solo; a volte ci porta porta via i nostri cari, altre volte i nostri ideali e quello in cui crediamo. Quando non avevamo la tv, il pc, lo smartphone e qualsivoglia diavoleria moderna eravamo davvero così poveri? In situazioni drammatiche come una catastrofe naturale, il ritorno alle origini è d'obbligo. E' quando non hai più nulla che vorresti una parola di conforto da un amico, un abbraccio da un familiare; e anche quando non hai nemmeno questo non sei povero. Hai ancora la forza della tua volontà per rialzarti, hai un nuovo cammino che ti aspetta. Se hai la fortuna di avere la salute dalla tua parte, sei già ricco; se non ti è rimasta neppure quella hai ancora la mente che funziona bene e ti può dare tanto. E' proprio quando non hai più nulla che forse hai trovato tutto; a volte anche il senso di quanto avevi prima. 
                                                                                                                                           E.R.

lunedì 26 settembre 2016

VICINO LONTANO

Un libro, le pizze, la sigaretta nella mano, un asciugamano buttato sul divano.
Vicino, lontano,
gli sguardi e il battito che aumenta piano piano.
Andare, restare, ma poi dove devi andare, parlare per ore aumenta l'emozione.
Sentirti nella mente anche quando non sei presente,
un ricordo costante che non passerà per niente.
Volerti, allontanarti,
i pensieri contrastanti,
mattina svegliarsi
e non riuscire mai a staccarsi.  La notte più bella è stata proprio quella,
mi manchi non ti chiamo,
ti lascio qui vicino,
lontano.
                                                                 E.R.

venerdì 29 aprile 2016

LE ANIME VIAGGIANO...

Le anime simili si riconoscono dal primo istante e rimangono legate per sempre da un filo indistruttibile. Conosco a memoria quei tuoi frammenti di anima che mi sono rimasti dentro.
Quando le anime viaggiano all'unisono, i legami sfuggono alla corrosione del tempo.
Le anime viaggiano... all'infinito.

giovedì 10 marzo 2016

GRANDE FRATELLO



Come un bellissimo sbaglio sei arrivato, riempiendo di gioia il mio cuore che proprio così ti aveva desiderato.
Ricordo i pomeriggi passati insieme a giocare, qualche volta anche a litigare, per poi tornare a ridere e scherzare.
Tu legame profondo e indissolubile, sei il dolce conforto nelle tristi notti passate a chiacchierare.
Noi così diversi ma complici e inseparabili siamo sempre vicini anche se fisicamente lontani.
Ora e per sempre rimarrà immutato il mio amore per te mio fratellino adorato.
                                                                                                                                                           E.R

martedì 8 marzo 2016

RICOMINCIO DA TE


Ricomincio da qui..
Dai tuoi occhi verde bosco.. dai tuoi silenzi penetranti.. dalle tue carezze..
Dai tuoi baci che sono sempre pochi.. dalla tua genuina spontaneità.. dalle tue limpide espressioni..
Dalla tua timidezza.. dalle tue mani sempre calde.. dai tuoi gesti semplici e concreti.. dalla tua strana normalità..
Ricomincio da te.. che sei proprio come volevo fossi per me..
                                                                                                                                                         E.R.

sabato 27 febbraio 2016

NEVER FORGET



















Thousand times I'll erase you, one thousand and one I'll remember you.
I don't go away anymore.
                                                                                                E.R.

martedì 16 febbraio 2016

GRAZIE

Mi sembravate altissimi quando ero piccolina.
Mi avete dato la vita e mi date il futuro.
Siete presenti in ogni cosa; nel mio nome,
nel mio cuore, nella mia mente.
Quello che sono e che ho lo devo a voi.
Siete una presenza costante che quando si è
piccoli sembra ingombrante e scontata, ma
solo dopo si capisce quanto è importante.














Siete lo zucchero sul pane bagnato con l'acqua,
un lettone di coccole, il bacio sulla fronte
prima di andare a dormire, una passeggiata
per raccogliere le fragoline di bosco,
quel giro in bicicletta che a me piaceva tanto.
Se non ci siete sento il vuoto che sentivo
quando infilavo il mio piedino
nelle vostre scarpe giganti.





















Grazie per essere la mia vita.
                                            E.R.

lunedì 15 febbraio 2016

ME E TE

Questa l'ho scritta da me perchè è
questo che accade quando vedo te.

Anche se non sarà un granchè
tra pelle e cuore mi è venuta e
vabbè...

La canterei tutta per te
anche se, che vergogna è...

Se amarti è tutto per me
scusa ma non posso farci niente
è...

Vorrei essere sempre con te
per darci tutto l'amore che c'è.

Non riesco più a stare senza te
sto bene solo quando sei dentro
me.

Non esistono parole tanto belle per te
per spiegare quello che sei per me.

Bè forse sarà nulla per te
ma l'emozione che hai accesso in me
neanche credevo esistesse è...

Scriverei una canzone su te,
certo, facile non sarebbe è...

Solo una cosa chiederei a te
di stare il resto della tua vita con me.

Se questo amore non è
allora non ho capito nulla è...

Continuerei all'infinito vabbè
ma questo è già tanto me
chissà per te.






















Se poi stare con te impossibile è
allora buona vita a te
con lei senza me.

                                         E.R.

NATALE 2015
















E questa notte ho sognato mamma
che al telefono mi passava il papà.
Non è vero che da grandi si soffre meno.
Anche da grandi si sogna un Natale felice
con i genitori insieme.
Mancanze che chi ha la fortuna di avere
una famiglia unita non potrà capire.
Tenetevele unite le vostre famiglie.
                                                
                                                      E.R.