venerdì 28 ottobre 2016

Generazione di Neet e Sneet

Dal 2007 al 2015 la disoccupazione giovanile in Italia è aumentata di 17,4 punti percentuali, passando dal 21,4% (ultimo trimestre 2007) al 38,8% (ultimo trimestre 2015). Nello stesso periodo di tempo la categoria dei Neet, i giovani non occupati che non frequentano né scuole né corsi di formazione, è inoltre cresciuta di 7,4 punti percentuali (passando dal 19,5% al 26,9%). Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, su elaborazione di dati Ocse. Sono dati ben lontani dalla generazione di fenomeni di cui cantavano gli Stadio; l'apaticità non coinvolge soltanto la sfera professionale ma anche quella privata, mi riferisco ai nuovi single: nè fidanzati, nè a caccia, nè in flirt. Gli italiani soli sono quasi 8 milioni e sono aumentati del 41% rispetto a 10 anni fa; tra loro ci sono anche gli Sneet quelli che non scelgono nemmeno di cercare una nuova relazione. Il loro motto è << meglio single che cornuti >>, sono affetti dalla sindrome dell'autosufficienza, del perfezionismo e dell'autocontrollo. Più stai bene solo, più l'altro diventa una seccatura. Preferiscono non trovare i vestiti del partner nel loro ordinatissimo salotto. Ma sono davvero felici? Chiuderci in noi stessi può portare a volere troppo da noi stessi; troppa indipendenza, senza chiedere mai e questo di conseguenza ci porta a pretendere troppo da chiunque. Ci allontaniamo perchè siamo vulnerabili? Non aver bisogno dell'altro è la famosa <<maschera>> che ci costruiamo per essere forti e non essere feriti. Uscire dall'individualismo spaventa, ma l'amore riguarda tutti; chi l'amore l'ha perso, chi non l'ha mai trovato. Tu aggiungi qualcosa all'altro e lui aggiunge qualcosa a te senza rinunciare a qualcosa per diventare qualcosa di forte in due.
                                                                                                                                               E.R.

giovedì 27 ottobre 2016

La terra trema


Non è solo la terra a tremare, dopo le tre forti scosse tra Umbria e Lazio. Anche nelle zone già colpite dal sisma del 24 agosto. Alle 19,11 la prima scossa, di magnitudo 5.4 della scala Richter, a 9 chilometri di profondità, con epicentro nella provincia di Macerata, tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita (dove sono crollate alcune case), e Preci. La terra ha tremato a lungo anche a Roma, L'Aquila, Perugia, e Terni. Ed è stata avvertita in Friuli, in Veneto e perfino in Austria. Crollano le case, i risparmi di una vita, tremano le gambe per la paura e la serena quotidianità è smarrita. La terra sembra chieda attenzione, più amore, rispetto e forse sta facendo sentire quel bisogno di tornare alle origini. Il terremoto ci porta via i nostri beni materiali, ma non solo; a volte ci porta porta via i nostri cari, altre volte i nostri ideali e quello in cui crediamo. Quando non avevamo la tv, il pc, lo smartphone e qualsivoglia diavoleria moderna eravamo davvero così poveri? In situazioni drammatiche come una catastrofe naturale, il ritorno alle origini è d'obbligo. E' quando non hai più nulla che vorresti una parola di conforto da un amico, un abbraccio da un familiare; e anche quando non hai nemmeno questo non sei povero. Hai ancora la forza della tua volontà per rialzarti, hai un nuovo cammino che ti aspetta. Se hai la fortuna di avere la salute dalla tua parte, sei già ricco; se non ti è rimasta neppure quella hai ancora la mente che funziona bene e ti può dare tanto. E' proprio quando non hai più nulla che forse hai trovato tutto; a volte anche il senso di quanto avevi prima. 
                                                                                                                                           E.R.