mercoledì 9 novembre 2016

SCACCO MATTO

La politica è una partita a scacchi tra potenti e noi pedine siamo sacrificate a interessi che ci si ritorcono contro.


FiveThirtyEight: Clinton 71,6%, Trump 28,4%
New York Yimes/Upshot: 84%
Huffington Post: Clinton 98%
Predictwise (che usa i prediction markets): Clinton 88%;
Princeton: Clinton 99%
electionbettingodds.com (scommesse): Clinton 79,5%.
Questo è quanto dichiarato da il “Panorama” in data 08/11. Non è l’unica testata giornalistica ad aver se così si può dire sbagliato il sondaggio di previsione delle elezioni americane. Dov’è il Trump bug che ha portato all’errore decine di opinionisti, analisti, giornalisti, addetti ai lavori? Portiamo l’analisi su due piani. 1) emotivo, antropologico. Nei sondaggi in molti, soprattutto tra i bianchi (in particolare quelli dell’upper class: hanno votato per Trump il 54% di loro e il 45% delle donne che hanno fatto il college: dato clamoroso per una candidata donna) e ispanici hanno mentito, dichiarando che non avrebbero votato per lui – da qui il basso indice di popolarità del miliardario – perché considerato più socialmente e politicamente accettabile come comportamento. Per poi però, nel segreto dell’urna, votare “l’impresentabile”. Potrebbero essere loro il bacino nascosto unito alla mobilitazione di massa dei bianchi non laureati che hanno votato in percentuali bulgare (basta vedere come le contee rurali hanno sostenuto Trump, con un elettorato maschile molto consistente, più del 70% – e più del 60% tra le donne con bassa scolarità – mentre nelle regioni più multietniche la Clinton si è comunque difesa, anche se con valori minimi rispetto al previsto). Di contro l’elettorato a sinistra che a queste stesse interrogazioni conoscitive dichiarava che avrebbe votato la candidata democratica, magari turandosi il naso, ha finito per delusione “interna” per andare nell’urna e dare un voto di protesta o, in maggioranza, evitare proprio di recarsi al seggio. 2) un partito di centrosinistra che si rivela troppo moderato e legato all’establishment, fin dalle primarie e preferisce una presidente Hillary Clinton figlia di un ceto politico legato a lobby e poteri forti. Reagisce così con una forte astensione alle presidenziali, probabilmente consistente tra i bianchi, limitata ma visibile tra i neri, piuttosto sconcertante tra le donne (solo il 51% delle donne l’ha votata, nonostante il sostegno di Obama: Barack e soprattutto Michelle). Un voto opportunista, cinico, persino irresponsabile; con gli ispanici che, nonostante le offese e le minacce di Trump nei loro confronti lo hanno preferito perchè gli assicura un argine verso quei clandestini che minaccerebbero loro, ormai regolari. Da aggiungere c’è l’empatia emotiva e politica legata al sogno americano e al mito della grande democrazia statunitense. Gli americani in lei non hanno visto il Kennedy che molti avevano visto in Obama, da aggiungere a ciò il passato oscuro e la poca simpatia per Bill hanno fatto il resto. Per finire lo show business di demonizzazione ai danni di The Donald, con il clima “fine del mondo” che hanno creato, hanno probabilmente contribuito a spingere gli indecisi verso un voto di lotta e di governo nei confronti del “peggior candidato della storia”.
La sola giornalista ad averlo annunciato è Giulia Cerino che ieri, a Radio Sonica, in controtendenza rispetto a tutti, ha profetizzato la vittoria di The Donald. In altro modo anche gli abitanti gialli di Springfield lo avevano previsto, con Lisa Simpson che subentrava a Trump per porre rimedio ai suoi enormi danni; non da meno gli autori di “Ritorno al futuro” con molte delle loro straordinarie invenzioni che si sono effettivamente realizzate.
E.R.

Nessun commento:

Posta un commento